Nuove norme dal Governo sulle sanzioni tributarie

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega per la riforma fiscale, prevede la revisione del sistema sanzionatorio tributario (in particolare, la revisione dei tre decreti del 1997 e della legge sulle c.d. “manette agli evasori” – d.lgs. n. 74/2000).

Nuove norme dal Governo sulle sanzioni tributarie

Il viceministro Maurizio Leo ha spiegato, al termine del Consiglio dei Ministri, che «con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali». Per ciò che attiene le sanzioni amministrative «verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità». E non sarà punibile «chi paga in 60 giorni se la norma era incerta».

Il decreto prevede anche un nuovo comma 3-bis inserito all'art. 13, secondo cui «i reati di riscossione non sono punibili quando il fatto dipende da cause non imputabili all'autore, anche avuto riguardo ai fattori indicati di cui il giudice deve tenere conto, ovvero: la condizione di crisi non transitoria di liquidità dovuta a inesigibilità dei crediti per accertata insolvenza o sovraindebitamento dei clienti, la non esperibilità di misure idonee a fronteggiare la crisi».

Gli ambiti di intervento del decreto riguardano:

  • le disposizioni comuni alle sanzioni amministrative e penali, con l’integrazione fra le diverse fattispecie sanzionatorie, la revisione dei rapporti tra processo penale e processo tributario, l’introduzione di meccanismi di compensazione tra le sanzioni da irrogare e quelle già irrogate (divieto del “bis in idem”) e la riduzione delle sanzioni;
  • le sanzioni penali, con particolare riferimento alla revisione dei profili sanzionatori per gli omessi versamenti non reiterati;
  • le sanzioni amministrative, prevedendo una maggiore proporzionalità tra le sanzioni rispetto alle condotte contestate, ferma restando la maggiore rilevanza di comportamenti fraudolenti, e realizzando una revisione della disciplina della recidiva dei cumuli e delle continuazioni.

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