Superamento del periodo di comporto: discriminatorio il licenziamento del lavoratore disabile

Fatale al datore di lavoro l’avere conteggiato allo stesso modo sia i giorni di assenza per mera malattia sia i giorni di assenza per problemi di salute legati alla condizione di disabilità

Superamento del periodo di comporto: discriminatorio il licenziamento del lavoratore disabile

Discriminatorio e, quindi, nullo il licenziamento per troppe assenze adottato dall’azienda nei confronti della dipendente disabile. Fatale alla società datrice di lavoro l’avere conteggiato allo stesso modo, nell’ottica del cosiddetto periodo di comporto, sia i giorni di assenza per mera malattia sia i giorni di assenza per problemi di salute legati alla condizione di disabilità della dipendente. Per sintetizzare, i giudici fissano il principio secondo cui è discriminatorio ‘pesare’ allo stesso modo, ai fini del comporto, le assenze per malattia di lavoratori disabili e lavoratori non disabili. Ciò anche alla luce della maggiore tutela dei soggetti disabili nel conteggio del periodo di comporto per malattia, quando quest’ultima è connessa alla disabilità. Nel caso specifico preso in esame è stato dichiarato nullo il licenziamento subito da una lavoratrice per superamento del periodo di comporto, licenziamento ritenuto discriminatorio in via indiretta perché le era stato applicato il medesimo termine dei lavoratori non disabili, senza escludere le assenze dovute alla sua disabilità. Irrilevante, peraltro, la circostanza che il datore di lavoro non conoscesse lo stato di disabilità della dipendente, in quanto la discriminazione opera su un piano esclusivamente oggettivo, hanno chiarito i giudici. (Sentenza del 6 aprile 2023 del Tribunale di Milano)  

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