Ristorni alle cooperative e impatto sull’IRAP: regole e implicazioni fiscali
L'Agenzia delle Entrate ha spiegato che i ristorni dati ai soci delle cooperative, considerati come distribuzioni di utili, contribuiscono al calcolo dell'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive

I ristorni sono andamenti legali che consentono di ripartire i benefici economici ai soci delle cooperative in base ai contributi che hanno dato e ai loro rapporti con la cooperativa stessa. Questi ristorni sono considerati nella determinazione della base imponibile per l'Irap, indipendentemente da come sono registrati nel bilancio.
In base alle nuove regole, le entrate e le spese che hanno un impatto sulla base imponibile dell'Irap devono essere considerate direttamente dal bilancio. Se la cooperativa ha un obbligo di dividere i ristorni ai soci alla fine dell'anno contabile, questi devono essere riconosciuti come parte delle entrate o delle spese rilevanti per l'Irap.
Se invece non c'è un obbligo di dividere i ristorni, e vengono considerati come distribuzione di utili nel bilancio, non vengono contabilizzati come entrate o uscite rilevanti per l'imposta, a meno che non vengano classificati diversamente nel bilancio stesso.
Pertanto, i ristorni che non sono obbligatori devono essere trattati secondo le regole specifiche del decreto sull'Irap, che stabiliscono come devono essere considerati ai fini fiscali se non sono direttamente legati al reddito o alle spese nel bilancio aziendale. (Risp. Consulenza AE 4 aprile 2024 n. 1).