Indennità di maternità ridotta al padre se la madre ne ha usufruito quasi in contemporanea

I Giudici sono stati chiamati a prendere posizione in merito alla battaglia tra un avvocato e ‘Cassa Forense’. Considerano legittima la posizione assunta da ‘Cassa Forense’, che ha riconosciuto al legale un’indennità di maternità in misura ridotta, ponendo in rilievo che l’identica indennità di cui ha usufruito la moglie che ha partorito pochi giorni prima dell’arrivo della bambina adottata. In premessa, viene ricordato che, in tema di previdenza dei liberi professionisti, l’indennità di maternità, che, in forza della sentenza emessa nel 2005 dalla Corte Costituzionale, va estesa anche al lavoratore padre, non è suscettibile di moltiplicazione nell’ipotesi di parto o adozione plurimi, atteso che dal complessivo sistema delle tutele parentali si desume che il legislatore ha inteso garantire il sostegno alle famiglie con più figli nati dall’unico parto, o adottati nello stesso momento, attraverso il prolungamento dei periodi di riposo o congedo, avuto altresì riguardo alla natura dell’indennità, compensativa di eventuali flessioni del reddito professionale derivanti dalla nascita o dall’adozione, restando irrilevante il numero dei figli. Proprio ragionando in questa ottica, va riconosciuta sì «l’indennità di maternità all’avvocato libero professionista e quale padre adottivo, in sostituzione della moglie, ma solo per il periodo non coperto dalla contestuale corresponsione della medesima indennità alla donna per la nascita del figlio naturale. Tutto ciò al fine di evitare duplicazioni nella corresponsione della provvidenza economica, precisano i magistrati. (Ordinanza 16598 del 12 giugno 2023 della Cassazione)