Il racconto del figlio inchioda il padre, che si vede addebitata la separazione dalla moglie

Questo il paletto fissato dai giudici, i quali hanno chiarito che è possibile fondare la domanda di addebito sulla dichiarazione testimoniale resa dal figlio, dichiarazione che, nel caso specifico, aveva fatto emergere le violenze compiute dall’uomo nei confronti della moglie, violenze poi confermate anche dalle parole di altri tre testimoni. I giudici ribadiscono che l’accertamento del verificarsi di condotte di violenza all’interno della coppia fa presumere, per la sua gravità ed incompatibilità con gli obblighi connessi al rapporto tra moglie e marito, che un comportamento di tal fatta abbia determinato l’esistenza di un’irreversibile crisi coniugale, con prevalenza di questa causa su ogni altra eventualmente preesistente. Nel caso specifico, preso in esame dai giudici, una volta accertata, grazie alle dichiarazioni del figlio della coppia, l’esistenza di violenze verbali e fisiche da parte del marito sulla moglie, è logico ritenere che tali condotte abbiano assunto efficienza causale determinante l'impossibilità della prosecuzione della convivenza. (Ordinanza 16262 dell’8 giugno 2023 della Cassazione)