Formazione del clero nell’immobile: legittima l’esenzione dall’IMU
Decisiva la dichiarazione del Vicariato, con cui si attesa lo svolgimento di un'attività diretta alla formazione del clero e dei religiosi

Chiaro il quadro generale: in materia d'imposta municipale propria trova applicazione l'esenzione prevista con riferimento agli immobili utilizzati da enti pubblici e privati diversi dalle società e destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività ricettive nonché di attività di religione o di culto, intese quali attività dirette all'esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi e all'educazione cristiana. Nel caso specifico preso in esame dai giudici ricorre sia requisito il soggettivo, poiché ci si trova a prendere in esame la posizione di una ‘Casa di Procura’ di una congregazione cattolica, ente non commerciale, sia il requisito oggettivo, poiché l’immobile è risultato essere destinato esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di una delle attività elencate dalla norma, come provato con dichiarazione del Vicariato di Roma, ossia un'attività diretta alla formazione del clero e dei religiosi, da ricondursi tra le attività di religione che giustificano il beneficio dell'esenzione dal pagamento dell’IMU. (Sentenza del 23 giugno 2023 della Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio)