Ecco la ‘flat tax’ sostitutiva dell’IRPEF per i contribuenti con partita IVA

Finalmente indicazioni precise sulla tassa piatta incrementale con aliquota fissa del 15%. Dall’Agenzia delle Entrate hanno precisato chi può accedere al regime agevolato, come determinare la base imponibile, quali i redditi da considerare e quali quelli esclusi

Ecco la ‘flat tax’ sostitutiva dell’IRPEF per i contribuenti con partita IVA

‘Flat tax’ sostitutiva dell’IRPEF per i contribuenti con partita IVA. A fare chiarezza ha provveduto l’Agenzia delle Entrate con una circolare ad hoc. Pronte, difatti, le indicazioni sulla tassa piatta incrementale con aliquota fissa del 15%. Dall’Agenzia delle Entrate hanno precisato chi può accedere al regime agevolato (legge numero 197 del 2022), come determinare la base imponibile, quali i redditi da considerare e quali quelli esclusi. Nello specifico, si tratta di un regime opzionale, per il 2023, sostitutivo dell’IRPEF e delle relative addizionali regionale e comunale. I contribuenti che scelgono la ‘flat tax’ applicano un’aliquota fissa del 15% sulla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinati nel 2023 e il reddito d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022. Possono optare per il nuovo regime le persone fisiche che esercitano attività d’impresa o arti e professioni. Dentro al perimetro della ‘flat tax’ incrementale rientrano anche l’impresa familiare e l’azienda coniugale non gestita in forma societaria, in entrambi i casi limitatamente al titolare. Tra i casi di esclusione, invece, i redditi delle società di persone, imputati ai soci per trasparenza e quelli derivanti dall’esercizio di arti e professioni in forma associata, imputati ai singoli. Fuori dalla misura anche i contribuenti che, nel 2023, aderiscono al regime forfetario (legge numero 190 del 2014) mentre non perdono la possibilità di optare per la tassa piatta incrementale coloro che hanno applicato lo stesso regime forfetario, o il regime di vantaggio (decreto legge numero 98 del 2011), dal 2020 al 2022 (in uno o più anni). La circolare dell’Agenzia delle Entrate illustra, anche con alcuni esempi, come si determina la base imponibile. Nello specifico, occorre calcolare la differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinati nel 2023 e il reddito d’importo più elevato (di impresa e di lavoro autonomo) dichiarato negli anni dal 2020 al 2022. A questa differenza si applica la franchigia del 5 %, calcolata sul reddito più elevato del triennio. Sul reddito così determinato, nel limite massimo di 40.000 euro, si applica l’aliquota fissa del 15 %. L’ulteriore quota di reddito, non soggetta a imposta sostitutiva, confluisce nel reddito complessivo soggetto a tassazione progressiva IRPEF. (Circolare del 28 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate)  

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