Criptovalute possedute al 31 dicembre 2021: ecco come regolarizzare la posizione col Fisco

Approvato lo schema di domanda e fissato il calendario, con annesse regole, per accedere alla procedura prevista dall’ultima ‘Legge di Bilancio’

Criptovalute possedute al 31 dicembre 2021: ecco come regolarizzare la posizione col Fisco

Possibile per i contribuenti regolarizzare la propria posizione col Fisco in merito alle criptovalute (note anche come ‘bitcoin’) possedute al 31 dicembre 2021. Con un provvedimento ad hoc è stato approvato lo schema di domanda ed è stato fissato il calendario, con annesse regole, per accedere alla procedura prevista dall’ultima ‘Legge di Bilancio’ (legge numero 197 del 2022). La richiesta deve essere presentata, chiariscono dall’Agenzia delle Entrate, entro il prossimo 30 novembre, dopo aver versato la sanzione per la violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale e l’imposta sugli eventuali redditi derivanti dalle cosiddette criptoattività. La procedura è aperta ai contribuenti persone fisiche, agli enti non commerciali e alle società semplici (ed equiparate) residenti in Italia che entro il 31 dicembre del 2021 possedevano criptoattività in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale e hanno omesso di indicare i relativi redditi in dichiarazione. La regolarizzazione è ammessa relativamente ai periodi d’imposta, fino al 2021, per i quali non sono ancora scaduti i termini per l’accertamento o per la contestazione della violazione degli obblighi di dichiarazione e quelli ai fini delle imposte sui redditi ed eventuali addizionali. L’istanza va inviata, esclusivamente via ‘PEC’, entro il prossimo 30 novembre, alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio fiscale nell’ultimo anno d’imposta interessato dalla procedura. Alla richiesta va allegata la ricevuta del versamento ‘F24’, da effettuare in un’unica soluzione, e la relazione di accompagnamento con la documentazione utile a dimostrare la provenienza delle somme investite, come per esempio le contabili bancarie relative all’acquisto delle criptoattività e ogni altro documento da cui si evinca la riconducibilità delle criptoattività al soggetto. La procedura prevede il pagamento di una sanzione per la violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale pari allo 0,5 per cento del valore delle criptovalute non dichiarate per ciascun anno e il pagamento di una imposta sostitutiva pari al 3,5 per cento del valore delle criptoattività, incluse le criptovalute, cui si riferiscono i redditi omessi. (Comunicato del 7 agosto 2023 dell’Agenzia delle Entrate)

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