Congedo straordinario anche per il lavoratore non sposato che deve assistere prestare assistenza alla compagna disabile

Ai fini del godimento del congedo straordinario per l’assistenza del congiunto con disabilità grave l’aggiornamento normativo ha equiparato il convivente di fatto al coniuge convivente

Congedo straordinario anche per il lavoratore non sposato che deve assistere prestare assistenza alla compagna disabile

Azienda tenuta a riconoscere il congedo straordinario al dipendente che deve prestare assistenza al partner a cui non è legato dal vincolo matrimoniale e che è preda di una situazione di disabilità grave. Questo il paletto fissato dai giudici della Corte Costituzionale. Decisivo il richiamo alla riforma mirata ad un maggiore equilibrio tra attività professionale e vita familiare. In sostanza, alla luce dell’aggiornamento normativo - il decreto legislativo numero 105 del 2022 -, anche il convivente di fatto ha diritto di usufruire del congedo per assistere il partner disabile. Accolta, perciò, l’istanza avanzata da un lavoratore e mirata a vedersi riconosciuto il diritto al congedo straordinario per assistere la compagna convivente, non sposata, portatrice di handicap in situazione di gravità. I giudici precisano che, ai fini del godimento del congedo straordinario per l’assistenza del congiunto con disabilità grave, la riforma ha equiparato il convivente di fatto al coniuge convivente. (Ordinanza 158 del 20 luglio 2023 della Corte Costituzionale)  

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