Condotta antisindacale quella dell’azienda che non fornisce chiarimenti ai sindacati sui sistemi automatizzati impiegati rispetto ai lavoratori

La richiesta di informazioni compete non soltanto al lavoratore ma anche alle rappresentanze sindacali aziendali o alle rappresentanze sindacali unitarie o alle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative

Condotta antisindacale quella dell’azienda che non fornisce chiarimenti ai sindacati sui sistemi automatizzati impiegati rispetto ai lavoratori

Catalogabile come antisindacale la condotta dell’azienda che non risponde positivamente alle organizzazioni sindacali che hanno chiesto lumi e informazioni sull’utilizzo e sul funzionamento dei sistemi automatizzati, previsti dal cosiddetto ‘Decreto Trasparenza’, per il monitoraggio dei lavoratori. I giudici premettono che il ‘Decreto Trasparenza’ prevede che il datore di lavoro o il committente pubblico e privato è tenuto a informare il lavoratore dell’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati deputati a fornire indicazioni rilevanti ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, della gestione o della cessazione del rapporto di lavoro, dell’assegnazione di compiti o mansioni nonché indicazioni o incidenti sulla sorveglianza, la valutazione, le prestazioni e l’adempimento delle obbligazioni contrattuali dei lavoratori. Però la richiesta di dette informazioni compete non soltanto al lavoratore ma anche alle rappresentanze sindacali aziendali o alle rappresentanze sindacali unitarie o alle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative, e il relativo diniego da parte dell’azienda limita e compromette l’attività sindacale, chiariscono i giudici. Analizzando il caso specifico, poi, i giudici osservano che onere della società è quello di fornire le misure di controllo delle decisioni automatizzate – promozioni o disattivazione dell’account in base al tasso di rifiuti o di cancellazioni di consegne da parte del rider o di feedback negativi, ad essere precisi – e gli eventuali processi di correzione, nonché il livello di accuratezza, robustezza e cybersicurezza dei sistemi automatizzati. Di conseguenza, la società dovrà ora fornire le informazioni richieste dall’organizzazione sindacale. Ma tale adempimento non esclude, precisano i giudici, l’ulteriore obbligo di fornire analoghe informazioni a ciascun lavoratore. (Ordinanza del 31 marzo 2023 del Tribunale di Palermo)

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