Classamento e rendita dell’immobile: per la rideterminazione non basta la verifica effettuata su Google Maps

Necessaria, invece, una stima diretta, che non può non prescindere da un accesso in loco finalizzato alla verifica delle reali caratteristiche costruttive e strutturali del fabbricato nonché alla destinazione effettiva e all’utilizzo dell’immobile

Per la rideterminazione del classamento e della relativa rendita di un immobile non può bastare una verifica virtuale effettuata tramite Google Maps. Questo il paletto fissato dai giudici tributari, i quali ricordano che il ‘Regolamento per la formazione del nuovo catasto edilizio urbano’ prevede che la rendita catastale delle unità immobiliari appartenenti alle categorie speciali – immobili industriali e immobili speciali – sia accertata con stima diretta, che non può non prescindere, sottolineano i giudici, da un accesso in loco finalizzato alla verifica delle reali caratteristiche costruttive e strutturali del fabbricato nonché alla destinazione effettiva e all’utilizzo dell’immobile. Proprio per questo, è palesemente illegittima la rideterminazione del classamento e della rendita – conseguenti, nel caso specifico preso in esame dai giudici, ad una ‘DOCFA’ – in relazione alla quale il Fisco si è limitato ad effettuare una mera verifica dell’immobile tramite consultazione on line con ‘Google Maps’ senza effettuare alcun sopralluogo per la verifica de visu dell’immobile. (Sentenza del 30 gennaio 2023 della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Liguria)

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