Azienda pubblica colpevole di irregolare somministrazione di manodopera se mescola personale di ruolo e personale esterno

Legittimo parlare di irregolare somministrazione di manodopera se l’azienda pubblica mescola personale di ruolo con personale esterno. Questo il paletto fissato dai giudici, chiamati a prendere in esame l’istanza avanzata da una donna che ha lavorato ripetutamente e a lungo presso un’Azienda sanitaria locale ma per conto di una società, istanza mirata a vedere il riconoscimento del rapporto di lavoro diretto con la struttura pubblica. I giudici provano a fare chiarezza e precisano che l’utilizzo, da parte della committente pubblica, di personale esterno in modo promiscuo con il personale di ruolo configura una violazione del divieto di interposizione di manodopera e la sussistenza di somministrazione irregolare. A inchiodare l’Azienda sanitaria locale è stato l’avere essa fatto ricorso ad appalti per integrare il proprio personale interno, dimostratosi insufficiente, con altro personale esterno, in modo da garantire il regolare svolgimento delle proprie attività d’ufficio. In particolare, poi, è stata accertata l’illegittimità dell’appalto di servizi a cui era stata addetta la lavoratrice, a fronte della promiscuità delle mansioni con il personale di ruolo e della gestione di ferie e ‘permessi’ da parte di preposti dell’azienda pubblica. Tali elementi, in aggiunta all’organizzazione dei mezzi e all’esercizio del potere organizzativo e direttivo nei confronti dei lavoratori utilizzati nell’appalto da parte della struttura pubblica, costituiscono indizi seri e concordanti, secondo i giudici, della non genuinità degli appalti e depongono in maniera conclusiva per la sussistenza di una somministrazione irregolare di manodopera. (Sentenza del 15 marzo 2023 del Tribunale di Roma)