Avviso di accertamento IMU: base imponibile poggiata sulla rendita catastale risultante all’Agenzia del Territorio
Non è riconosciuta alcuna facoltà all’ente locale di discostarsi da tale metodologia di calcolo

In materia di IMU, il procedimento di emissione dell'avviso di accertamento impone agli enti locali di attenersi, per il calcolo della base imponibile, alla rendita catastale risultante all'Agenzia del Territorio, non essendo data alcuna facoltà all'ente medesimo di discostarsi da tale metodologia di calcolo. Nel caso specifico, esaminato dai giudici, è di tutta evidenza che la rendita catastale è quella originaria, accettata dall'Agenzia del Territorio al momento della presentazione del ‘DOCFA’. Tanto si evince, quanto meno sotto il profilo logico, dalle allegazioni della parte privata - una società - che, da un lato, afferma di aver sollecitato un provvedimento in autotutela in suo favore, e dall'altro, deduce di aver adito la giurisdizione tributaria per ottenere in via giudiziale l'attribuzione di una rendita consona alle caratteristiche reali dell'immobile. Né può essere accolta la richiesta di sospensione del presente giudizio, atteso che la definizione del contenzioso sul diniego tacito opposto dall'Agenzia Territorio all'istanza di autotutela presentata dalla società non è pregiudiziale alla decisione atteso che la legittimità dell'avviso impugnato non potrebbe essere attinta dall'esito di un giudizio sul "silenzio rifiuto" serbato dall'amministrazione. (Sentenza dell’1 giugno 2023 della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Basilicata)