Addetto al videoterminale: dispositivo per la vista a carico del datore di lavoro

Il datore di lavoro deve farsi carico del costo dei dispositivi per la vista acquistati dai propri dipendenti addetti al videoterminale. E ciò può avvenire o attraverso il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore o mediante la fornitura diretta di lenti od occhiali. Nel caso preso in esame dai giudici il lavoratore ha adito le vie legali per ottenere dal datore la fornitura degli occhiali resisi necessari, a suo dire, a causa del peggioramento della sua vista, peggioramento ricollegabile, sempre a suo dire, all’uso continuo del videoterminale nel luogo di lavoro. Per fare chiarezza i giudici richiamano le direttive comunitarie che promuovono il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori e che richiedono il rispetto di prescrizioni minime finalizzate a garantire un migliore livello di tutela per i posti di lavoro con videoterminali. In prima battuta, i giudici rilevano che è previsto che i lavoratori addetti ai videoterminali beneficino di un adeguato esame degli occhi e della vista, sia prima di iniziare l’attività che durante l’esecuzione della stessa attività, e tale esame deve avvenire in modalità periodica e, ovviamente, nel caso in cui il lavoratore manifesti disturbi visivi. Di conseguenza, al diritto di visita agli occhi si deve associare la fornitura, se necessaria, di dispositivi di correzione della vista, senza oneri a carico dei dipendenti. Perciò, in tali circostanze, il datore di lavoro è obbligato, sanciscono i giudici, a fornire direttamente al dipendente il dispositivo di correzione (lenti o occhiali) resosi necessario o a rimborsare il relativo costo nel caso in cui la spesa sia stata già sostenuta dal dipendente. (Sentenza del 22 dicembre 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)